Gli apparecchi ortodontici sono strumenti a cui un dentista fa ricorso al fine di migliorare la funzionalità e l’estetica della bocca di un paziente quando ci sono posizioni errate da correggere, difficoltà di masticazione o malocclusioni.
Sebbene sulla scelta dell’apparecchio l’ultima parola spetti sempre al dentista curante, è bene avere consapevolezza dei diversi modelli presenti e dei pro e dei contro a cui ogni opzione può portare.
Le 2 categorie
Gli apparecchi dentali possono essere divisi innanzitutto in due grandi categorie: fissi o mobili
L’apparecchio fisso è studiato per rimanere attaccato alla dentatura 24 ore su 24. Nei casi più complessi è una scelta obbligata, mentre in generale questo è il modello che garantisce migliori risultati a lungo termine. Ci sono diversi tipi di apparecchi fissi: il più conosciuto è il modello edgewise, formato da placchette (o attacchi) incollate ai denti e da un filo metallico che segue l’arcata dentale.
Gli apparecchi mobili sono invece progettati per essere messi o tolti dal paziente a seconda delle situazioni o necessità (mangiare, lavarsi i denti etc). Questo tipo di apparecchi viene utilizzato per correggere difetti della masticazione, per mantenere più a lungo i risultati ottenuti precedentemente dall’apparecchio fisso o per il raddrizzamento dei denti (sebbene gli apparecchi fissi siano molto più efficienti in quest’ultimo punto), per correggere alterazioni in corso di crescita nei bambini.
Quale è meglio?
Entrambi i modelli presentano pro e contro, vediamoli insieme.
Apparecchi mobili
Apparecchi Fissi
Apparecchi invisibili
Forse ti starai chiedendo: è possibile trovare una soluzione che unisca i pro di entrambe le categorie? La risposta è sì!
E’ infatti importante poter ottenere i risultati a lungo termine che un apparecchio può dare e al contempo rimuovere il potenziale disagio psicologico di dover portare un apparecchio, sia in età adolescenziale sia in età adulta.
In tal senso la scelta può essere quelle di adottare un apparecchio fisso con attacchi di ceramica o di altro materiale trasparente che rendono l’apparecchio decisamente poco visibile oppure quella di optare per un ortodonzia linguale e quindi applicare le piastrine sulla parete interna del dente, verso la lingua.
Un’ultima opzione, forse la più richiesta tra gli adulti, è quella che prevede l’impiego dell’apparecchio invisibile, definiti allineatori: una mascherina di materiale trasparente, costruita su misura per il paziente, sostituita regolarmente in base ai progressi e che risulta essere più confortevole per molti pazienti: la leggerezza della mascherina elimina quei piccoli fastidi che possono derivare dalla presenza delle brackets (le piastrine) nella bocca.
Tutte queste ultime soluzioni non sono esenti da controindicazioni ed è bene capire che non vanno sempre bene per tutti. Il consiglio è quello di far riferimento al proprio dentista di fiducia per avere maggiori delucidazioni.
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